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È tornata la censura! Così come in passato, ecco che anche nell’era dei social network, la condivisione di immagini di opere d’arte, in particolare su Instagram, vanno ancora ad essere censurate.

Arte e sesso, un binomio più attuale che mai!

La storia dell’arte è costellata da sempre di opere che hanno dato scandalo, creato polemiche e indignato il pubblico. Scopriamo quali sono le opere degli artisti che hanno creato più scandalo in assoluto.

Esiste un sottile confine tra erotismo e pornografia. Nel cinema il maestro è Tinto Brass, ma l’arte tra dipinti sculture, disegni, performance, è un campo infinito di sperimentazione, dove anche lo scandalo, artistico in questo caso, può far parte dello stesso processo creativo. 

In principio fu Edouard Manet con la sua “Olympia” del 1863 a sconvolgere il Salòn di Parigi, lasciando tutti a bocca aperta per la sfacciataggine di quel ritratto che in tutta la sua bellezza e nudità, rappresenta una prostituta in attesa di un cliente, distesa nel suo letto a mostrare il seno prosperoso e a coprire la parte più intima. La critica del tempo è sconvolta, il pubblico va in visibilio tanto che si forma la calca per ammirare la tela del 1865, portando Zola a commentare: “Il ritratto ha il grave difetto di assomigliare a molte signorine che conoscete”. 

Solo pochi anni dopo ci pensa  Gustave Courbet a sconvolgere ancora  una volta il mondo dell’arte, lo fa con un ritratto sorprendentemente ardito “L’origine del mondo” del 1866 mette al centro del quadro il busto nudo di una donna, distesa su un letto con le gambe divaricate, mostra sinuosa le sue parti intime, come farebbe con il proprio amante. Così Courbet con la sua opera diventa catalizzatore della libertà artistica.

Nel Novecento ci pensa il giovane Egon Schiele con le sue modelle a creare una relazione tra arte ed erotismo, i suoi disegni infatti hanno visto in molteplici occasioni le sue modelle nude, sedute spesso in pose esplicite come in “ Seated women in Violet Stockings” del 1917 in cui la modella si masturba davanti allo spettatore. 

C’è poi stata Niki de Saint Phalle che con la sua opera scultorea monumentale installata a  Stoccolma, invitava gli spettatori ad entrare dalla vagina nella sua donna distesa e lunga 28 metri. 

I corpi nudi o parti intime esposte,  hanno messo al centro del dibattito anche gli straordinari scatti di Robert Mapplethorpe, affascinanti elogi del corpo in tutta la sua muscolosa bellezza. 

Solo qualche anno fa l’artista Orlan al centro del dibattito femminista ha fatto il verso a Courbet e ne ha creato “L’Origine della guerra”, dove lo scandaloso busto femminile del francese viene sostituito con quello maschile, mostrando un pene a riprova che ciò che accade di brutto nel mondo è colpa della parte maschile. 

Recentemente Anish Kapoor ha esposto la sua scultura in acciaio “Dirty Corner” nei giardini di Versailles, provocando accese polemiche sulle connotazioni sessuali alquanto esplicite, portando la stampa a definirla addirittura come “la vagina della regina” una frase che Kapoor afferma di non aver mai usato. L’opera è stata tuttavia descritta dall’ artista come molto sessuale.

“L’arte non è casta e se lo fosse non sarebbe arte” parola di Pablo Picasso, e allora godiamoci l’arte dalla potente carica erotica, senza inutili censure.

 E tu, cosa aspetti?

Vivi l’arte!